L’ARTE E LA VERITA’
La pittura è una lingua. Per lingua si intendono gli sguardi inquieti che si scambiano i musicisti nel momento dell’errore. La pittura è musica espressa in un modo diverso. «Cos’altro merita il mio amore se non l’enigma?» si chiede De Chirico. Nella sua più profonda essenza l’arte è sempre stata un enigma, un paradosso. Anche quando sembrava semplice o chiara, sia come contenuto che come forma. La mia pittura non è che una sintesi dei miei appunti personali riguardo ad un fenomeno che è allo stesso tempo verità e menzogna, una riflessione sulla realtà ma anche rigetto della stessa. Kant, Engels ma più di recente anche Umberto Eco, hanno posto il quesito di quanto l’arte sia il luogo o il mezzo per il raggiungere la verità.
Adorno, nella sua Teoria Estetica ritorna sullo stesso argomento analizzando la relazione tra arte e verità attraverso la complessità data dall’ambiente sociale, e tuttavia alquanto pessimista nelle sue conclusioni, Quando Pilato chiese a Gesù «che cos’è la verità?», egli non rispose. In ogni modo, anche se l’esistenza della verità non può essere comprovata in maniera indubbia, l’arte è in grado di porre il suo modello più suadente. La più profonda essenza della vera arte è un gioco tra le idee e la loro realizzazione materiale, tra i sentimenti e le loro proiezioni sensoriali. Si tratta di una attività intellettiva che richiede una costante famigliarità con le condizioni, spesso trascendentali, che vanno oltre alla misura ed alla logica.
Demetrios Hatzikos